Francesco Petrarca
Le imprese di tanti campioni e di personaggi sportivi “minori”, ciascuno espressione di una irripetibile storia personale, corrono sul filo del ricordo, in una narrativa che fa del sentimento la sua espressione migliore. Nella provincia italiana, tra la strada e la luna, si illuminano i brani di vita dei protagonisti. La narrazione delle loro gesta sportive, costruite con sacrificio e passione, intreccia le emozioni di un secolo di storia: il Novecento. In una suggestiva visione di insieme, storie diverse costituiscono le tessere di un ideale mosaico. Un campo, una pista, una palestra, diventano i crocevia dei destini di tante persone, qualcuno più fortunato o con particolare talento, molti altri meno. Il terreno di gioco si trasforma nell’immaginario collettivo in un luogo simbolo, quasi sacro, dove si celebrano i riti antichi dello sport. È bello perdersi tra i labirinti della memoria, ritrovando in questa dimensione, il meglio di noi stessi. I racconti ci proiettano, tra vita e sport, in un turbinio di pensieri ed esperienze nate dal grembo di una provincia operosa e di una città industriale.
Il vecchio stadio del Viale Brin, simbolo oggi irrimediabilmente perduto della città di Terni, è il palcoscenico dove si sviluppano le vicende di molti dei nostri personaggi. Su quel campo e sulla pista in terra sono sbocciati i sogni degli sportivi e le speranze dei lavoratori delle grandi Acciaierie. Il frastuono della vicina fabbrica e il boato dei tifosi fusi insieme in un'unica trama, per accompagnare i momenti della vittoria, ma anche i destini tristi e malinconici della sconfitta.
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